In un blog recente abbiamo discusso sul come ritenere se i vostri figli siano pronti o meno all’esperienza del campeggio, sottolineando come ciò, in effetti, dipenda dal loro carattere individuale e livello di maturità. Una mamma, Christine, la vede in questo modo: “Ogni bambino è diverso, come pure lo è ogni madre… non penso quindi di essere in grado di dare un consiglio valido per tutti”. Tuttavia, il figlio di Christine (che ha 12 anni) era pronto ad affrontare l’esperienza del campeggio, così pronto che la scorsa estate è arrivato dalla Svizzera al Camp Weequahic senza alcuna esperienza di campeggio pregressa!
Nicholas aveva frequentato una scuola internazionale e studiato l’inglese in Svizzera e, in tal modo, ha potuto sviluppare le sue doti comunicative, con il risultato che si è sentito a suo agio quando si è trattato di adeguarsi ad una nuova cultura. Inoltre, egli si era già recato negli Stati Uniti e, dopo aver cambiato scuola lo scorso anno -frequentandone una svizzera-, sua madre ha voluto che preservasse la sua capacità di esprimersi correttamente in inglese, apprendendo di persona gli aspetti della cultura americana e conoscendo nuovi amici negli USA. Christine ci riferisce che in America ci sono delle strutture di campeggio che promuovono i loro programmi in Svizzera, ma di non averle prese in considerazione, in quanto “non voleva mandare Nicholas negli Stati Uniti solo per incontrare altri ragazzini francesi!!!”
Invece, Christine ha deciso di andare alla ricerca su Internet di un vero e proprio “American camp”, impiegando in questa sua ricerca un sacco di tempo e mettendo a confronto le varie opzioni. Ciò che ha determinato la sua scelta finale è stato il sito di Camp Weequahic che, con le videoclip di presentazione, l’anno convinta sull’atmosfera familiare che caratterizza questa struttura di campeggio. In fin dei conti Christine stava per mandare suo figlio in un luogo lontano, dove avrebbe provato cose diverse e vissuto nuove esperienze! Dato che Nicholas sarebbe giunto dall’Europa, un programma di tre settimane sembrava quello ideale; due settimane sarebbero state troppe poche, mentre quattro un periodo di tempo troppo lungo per la prima esperienza di campeggio nell’altra sponda dell’Atlantico.
Al Weequahic camp Nicholas è arrivato assieme a sua madre, mentre il viaggio di ritorno in Europa lo ha fatto da solo, dopo essere stato accompagnato al Newark Airport dal personale di Weequahic, il quale ha provveduto al suo imbarco. Pure le nipoti di Christine hanno vissuto una esperienza di campeggio entusiasmante negli Stati Uniti, ma Christine era del parere che Nicholas sarebbe stato più portato a farsi nuovi amici e a conoscere ragazzi americani se si fosse avventurato da solo -e ogni madre comprende il fatto che ogni bambino è diverso!. Nicholas era pienamente d’accordo sul fatto di partecipare al programma di campeggio da solo e, poiché parla l’inglese e ha un po’ di confidenza con la cultura americana, non ha avuto problemi.
A Ginevra, Nicholas ha coltivato rapporti di amicizia con studenti di tutto il mondo e sua madre era già convinta di voler crescere suo figlio in modo che fosse in “sintonia con il mondo”. Tuttavia, l’esperienza negli Stati Uniti avrebbe rappresentato un nuovo livello di consapevolezza interculturale. Per esempio: il periodo del campeggio ha offerto a Nicholas la possibilità di sviluppare ulteriormente l’amicizia con ragazzini americani della sua età e di approfondire la sua conoscenza sul gioco e le tradizioni del baseball. Inoltre, egli ha potuto sperimentare i dettagli della cultura americana, una cosa che a un turista potrebbe sfuggire. A Nicholas il Camp Weequahic è talmente piaciuto che ci vuole tornare un’altra volta e ora sta sognando di partecipare come CIT (Counsellor in Training). Il suo fratellino minore si è fatto coinvolgere dalla “febbre da campeggio” e ora vuole partecipare al programma anche lui!
Non ha importanza quanto lontano bisogna andare per vivere un’esperienza di campeggio, l’avventura si può vivere in svariati modi e contribuisce ad una adeguata formazione del carattere personale. Grazie alle esperienze vissute, coloro che partecipano ai programmi di campeggio ne escono più maturi e, nel caso di Nicholas, con una migliore conoscenza della lingua inglese!
Un grazie di cuore a Christine e Nicholas per aver condiviso la loro esperienza!